venerdì 10 gennaio 2014

La vita di Paolino Iorio getta semi anche nell’Ac ambrosiana di Andrea Muto.



«Giovedì 17 novembre 2005, all’incontro con i giovani [di Azione Cattolica], stavamo riflettendo se Cristo era per noi la felicità tutta intera. Così ho detto ai miei amici che per me Cristo è la felicità tutta intera e che per questo da quando l’ho incontrato ho scelto di donare tutta la mia vita per lui; poi ho aggiunto che prima pensavo che non si poteva essere felici su una sedia a rotelle, ma poi ho scoperto che si può essere felici anche sulla sedie a rotelle perché la felicità non ce la diamo noi, ma è dono di Cristo, è dono di un Altro. Don Mariano, a questo punto si alza e ci dice: “Adesso possiamo andare”, (…)».[1]
Anche io come tanti a Nola ho conosciuto da vicino Paolino Iorio. L’ho incontrato dopo il ’94, nel periodo in cui Francesco Scotti era presidente parrocchiale dell’Azione cattolica della parrocchia Maria SS. della Stella. La sua presenza irradiava una pace e una tranquillità fuori dal comune. Un anno decise di iscriversi all’ Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Duns Scoto” di Nola che io frequentavo dal ‘93. All’epoca l’istituto non era provvisto di ascensore; ricordo con piacere le volte in cui io ed altri lo prendevamo di lato con tutta la carrozzina e lo aiutavamo a salire e scendere le scale della storica struttura. Nel 2002 il lavoro mi ha portato a Milano ma non era infrequente nei miei ritorni per le festività incontrarlo per le strade di Nola e percorrere in sua compagnia piccoli tratti di strada e ricevere da lui una sorta di benvenuto nella città per me di adozione, abitando di fatto a San Paolo Bel Sito.
Nel 2008/2009, per un breve anno scolastico sono ritornato a Nola e un po’ spaesato ho trovato un ambiente accogliente nel gruppo Giovani-Adulti di Azione cattolica della cattedrale di Nola con presidente parrocchiale Carla Romano. Ma quell’anno trascorse come una meteora, l’ultima riforma scolastica mi portò di nuovo in terra milanese. Allora ero preso da obiettivi di carriera. Mi ero da poco laureato in Filosofia e stavo finendo un master sulla Direzione delle istituzioni scolastiche; ero tutto preteso a superare il concorso per dirigenti scolastici bandito dopo molti anni nel 2011. Avevo sacrificato gli ultimi anni della mia vita al raggiungimento di questo obiettivo solo che il Signore aveva altri piani per me. In questo anno il bando del concorso uscì ma io nel frattempo a causa di un incidente stradale in bici mi trovavo col gomito destro fratturato. Conseguenze: preselezione andata male. L’infortunio con il conseguente fallimento mi diedero l’opportunità sia di fermarmi a riflettere  sia di valutare  altre strade da percorrere nella mia vita non meno coinvolgenti ed esaltanti di quelle che avevo sognato per tanti anni.
In questo cambiamento di orizzonti mi hanno aiutato non poco,  inconsapevolmente, anche persone vecchie e nuove dell’Azione cattolica della mia parrocchia  della Stella dove ho ricevuto la prima comunione nel lontano 1979.  L’impossibilità di portare l’auto a causa della ingessatura al braccio destro mi ha infatti portato inevitabilmente a riprendere contatto con la comunità parrocchiale della mia infanzia e prima giovinezza. Qui ho subito sperimentato di nuovo cosa significa trovare un ambiente accogliente; Giacomo Somma, socio di AC, e amico della mia passata frequentazione mi ha con naturalezza preso in consegna come le persone di azione cattolica sanno fare e mi ha presentato ai nuovi membri, e in particolare alla presidente parrocchiale di allora Mariangela Parisi.
Di quella esperienza una data memorabile resta per me il 28 ottobre 2011. Quella sera presso la parrocchia della Stella venne presentato il commovente diario nel quale Paolino racconta la propria fede attraverso l’esperienza della Croce. Incontro che vide la partecipazione dell’Arcivescovo Mons. Beniamino Depalma, vescovo di Nola, della professoressa Pina De Simone, Presidente Azione cattolica di Nola, di Cesare Pozzoli della Diaconia Centrale della Fraternità di Comunione e Liberazione e,  in qualità di moderatore, del giornalista Rosario Carello autore e conduttore di “A sua immagine” per il canale televisivo RAI1: dalle loro parole e dalla lettura di alcuni passi del diario, traspariva come Paolino, affetto fin da piccolissimo da una forma di distrofia muscolare progressiva, con la sua limpida e concreta testimonianza in varie realtà ecclesiali, avesse vissuto un percorso di forte impronta evangelica radicato nel gruppo giovani dell’Azione cattolica.
Questi sentimenti  mi hanno accompagnato nel rientro a Milano, nella mia parrocchia di adozione in terra ambrosiana, dedicata alla Madonna dei Poveri[2]. L’8 dicembre dello stesso anno, infatti, il giorno dell’Immacolata,  ho rincontrato il coro polifonico parrocchiale, dove attualmente svolgo il servizio liturgico domenicale, e quasi d’istinto rivolgendomi ad alcuni di loro, una sera di festeggiamenti per gli scambi degli auguri natalizi, mi venne spontanea rivolgere la seguente domanda: “vogliamo formare un gruppo di Azione cattolica?”. La risposta positiva fu immediata.
Ancora una volta l’Azione Cattolica di Nola ci mise lo zampino nella persona di Mariangela.  La mia amica parlò del mio progetto a Franco Miano, Presidende nazionale di Azione cattolica il quale all’incontro per famiglie che si tenne a Roma a inizio 2012, anche in preparazione della venuta a Milano di Papa Benedetto XVI, mi segnalò a Valentina Soncini allora Presidente della associazione per la diocesi di Milano.
In questo modo ho iniziato la frequentazione degli incontri diocesani della associazione dove ho conosciuto tante  persone cordiali e disponibili al confronto e mi sono immerso con gli incontri di formazione nel dibattito di alcune tematiche importanti per l’associazione.  All’inizio del 2013, nel mese di Gennaio con la presenza del nostro parroco padre Alberto Manunza, ci siamo riuniti per la prima volta e poi abbiamo proseguito gli incontri con cadenza mensile, discutendo sui temi della fede.
In quell’anno associativo ci siamo molto interrogati sullo stile di AC e su cosa significa essere gruppo di AC e a conclusione del primo incontro ho letto un passo tratto dal diario di Paolino a testimoniare quelli che erano per me  i motivi ispiratori di questa nuova realtà che stava muovendo i primi passi e anche per porla sotto la sua protezione benevola: 
«Ieri sera, 22 novembre [2007], all’incontro giovani abbiamo parlato del significato del nostro fare. Ecco la mia testimonianza:”Il mio fare è una conseguenza della mia fede perché nel Vangelo Gesù ha detto che la fede senza le opere è morta; da quando ho incontrato Gesù non posso tenermelo per me e più faccio e più sperimento il centuplo, perché la mia vita diventa piena. Questo però non è facile, non è privo di lotta, perché tutto quello che fai è come se qualcuno te lo volesse impedire; infatti fino all’estate per un anno e mezzo sono stato tormentato da pensieri brutti ed ossessivi sulla fede, ma ora che li ho superati ho capito che io non volevo accettare che sono peccatore e posso sbagliare, ma ho capito che a questo c’è il rimedio: la confessione. Ho scoperto anche che Dio è mio Padre e mi ama e mi tiene in braccio e ogni mattina quando mi sveglio mi ricordo di Lui e gli chiedo di farmi portare il Suo sguardo d’amore a tutti quelli che incontro sul mio cammino. Del film il grande silenzio mi ha colpito quando dice che “quando Dio ci toglie qualcosa è per il bene della nostra anima”, perché come dice Don Mariano, si possono anche avere due gambe che funzionano e non sapere cosa farne; Dio mi ha tolto le gambe ma mi ha dato la certezza di sapere che farne della mia vita, perché io sono suo strumento».[3]
Quest’anno abbiamo iniziato a incontrarci a inizio ottobre con due incontri mensili intervallati dalla lectio divina parrocchiale. Abbiamo raggiunto sei adesioni ma il gruppo è frequentato da più del doppio. Nonostante ciò tutte le resistenze permanevano all’interno della comunità parrocchiale. Si ragionava, contro il nostro parere, se attendere ancora prima del riconoscimento formale diocesano. Ma l’inattesa intervista sulla nostra straordinaria esperienza da me rilasciata a Marta Valagussa, responsabile comunicazione della presidenza diocesana milanese, propiziata da Valentina Soncini e pubblicata l’1 dicembre nell’inserto Milano Sette del quotidiano di ispirazione cattolica Avvenire, col titolo: “L’AC? Un’associazione di fedeli in cammino” , ha fugato ogni dubbio e fatto cadere qualsiasi perplessità.
Lo scorso 8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, abbiamo preparato in chiesa una bellissima festa dell’Adesione e il mercoledì successivo con la presenza di Mauro, delegato della presidenza, abbiamo svolto in parrocchia la nostra prima assemblea dove abbiamo discusso le tesi assembleari preparate per l’imminente assemblea diocesana ed eletto le cariche del nostro gruppo. Io sono stato eletto presidente parrocchiale e Daniela Macca responsabile del settore adulti.
Adesso comincia a tutti gli effetti la nostra avventura. Nel nostro decanato di Baggio composto da undici parrocchie, escludendo la chiesa di Sant’Apollinare, dove c’è un gruppo di sei soci ultra ottantenni, il nostro gruppo adulti che ha un’età media sotto i quarant’anni, è l’unico presente su tutto il territorio decanale. Stando ad una statistica del 2008, i gruppi adulti su tutta la diocesi di Milano nella fascia di età 30/40 sono solo il 6% del totale mentre i ragazzi e giovani sono presenti in solo in piccole realtà. Questi numeri ci caricano di una grande motivazione e responsabilità. Ma come dice Paolino, nel passo sopra riportato, e riprendendo il titolo dell’articolo dell’Avvenire, siamo motivati, sorretti dall’entusiasmo e dalla gioia per la realtà associativa che costruiamo mese per mese, a portare lo sguardo d’amore del divino e dell’umano a tutti quelli che incontriamo sul nostro cammino e così contribuire con le nostre piccole forze a ricostruire un tessuto di relazioni che possano contagiare quante più persone possibili anche in una metropoli complessa e difficile com’è la città di Milano.
P.S. Scritto pubblicato sul sito dell'Azione cattolica della diocesi di Nola
                                                                                                                                          Andrea Muto


[1] Paolino Iorio, La mia vita speciale. Diario di un giovane testimone del Vangelo, a cura di Mariangela Parisi, Editrice AVE, Roma 2011, p. 86.
[2] “Vergine dei poveri” è iltitolo con cui la madre di Gesù si è presentata a Banneux in Belgio, a venti chilometri da Liegi, sull’altopiano delle Ardenne, località che significa “luogo banale”. Dal 15 gennaio del 1933 si verificarono otto apparizione alla piccola Mariette Beco alla quale la Vergine offrì un messaggio di speranza e di conforto ai malati e ai sofferenti. Quanta profezia per i giorni nostri e in particolare per la città di Milano da questa lontana e poco conosciuta apparizione mariana in un luogo sperduto e insignificante.

[3] Paolino Iorio, La mia vita speciale. Diario di un giovane testimone del Vangelo, cit., pp. 151-152.

lunedì 6 gennaio 2014

Articolo sui prodromi della nostra esperienza associativa pubblicato sul sito AC della diocesi di Nola

Carissimi,
oggi pomeriggio è stato pubblicato sul sito dell'Azione cattolica della Diocesi di Nola un mio articolo che ho scritto nei giorni festivi appena trascorsi.
Si intitola:  "La vita di Paolino Iorio getta semi anche nell'AC ambrosiana". Ci riguarda da vicino, se avete un pò di tempo dateci un'occhiata. Buona lettura e notte a tutti!! Andrea

Inizio attività

Carissimi,
con l'epifania le feste natalizie purtroppo terminano e da domani tutti riprendiamo le nostre attività quotidiane.
Si e pensato, vista la vicinanza con la ripresa, di far coincidere l'inizio dei nostri incontri di AC mercoledì 15 gennaio con la partecipazione alla lectio divina di inizio anno.
La motivazione di natura contingente si presta a offrirci un'occasione unica per quest'anno associativo ben più profonda.
Sarebbe bello iniziare il 2014 con un momento di preghiera, importante per alimentare la nostra vita spirituale. Come ci ha segnalato Mauro il delegato della presidenza alla nostra assemblea di dicembre, la lectio divina mensile è un importante momento da tenere in debita considerazione e da coltivare, contestualmente alle nostre riunioni in quanto è essenziale nell' aiutarci a vivere il nostro cammino di fede laicale.
Sulla base di queste brevi considerazioni vi esorto ad accorrere numerosi mercoledì 15 gennaio alle ore 21 nella cripta della nostra chiesa.
Buon rientro a tutti!