venerdì 22 novembre 2013

3° Incontro

13 Novembre 2013


Dio non fa festa da solo, chiama altri, senza riserve, come il seminatore che getta il seme su qualsiasi terreno e attende fiducioso.
Il terzo incontro di AC di quest’anno ci ha portato a riflettere sulle nostre relazioni: come sono le nostre relazioni? Che modelli di relazioni “respiriamo”, assumiamo, pratichiamo?
La nostra riunione è iniziata col “gioco del gomitolo” e del “se fosse”: ciascuno di noi entrain relazione con l’altro a partire dalla sua identità: se fossimo un colore, se fossimo un oggetto, cosa saremmo e perché?
A partire da quello che siamo, infatti, ci “lanciamo” come il nostro gomitolo, ci “buttiamo” cioè innanzitutto nello spazio pubblico, ovvero in “quella situazione impersonale in cui sperimentiamo incontri passeggeri, casuali, con estranei”, partecipando magari a qualche evento. Se per qualcuno la sfera pubblica costituisce una zona di disagio, in cui è difficile relazionarsi, per altri rappresenta il primo passo per uscire da se stessi e creare un’occasione di incontro, “imbattendosi” in qualcuno.
Il gioco del gomitolo ci ha permesso di creare un’immagine, quella della “ragnatela di relazioni” che ogni giorno ciascuno di noi può intessere con l’altro, sia l’addetto di un ufficio nella sfera pubblica, sia il barista dove quotidianamente facciamo la pausa caffè o il collega di lavoro con cui condividiamo un’attività nella sfera sociale, sia l’amico o il parente della zona personale, sia il compagno o la compagna di vita della sfera intima.
Abbiamo, quindi, provato a collocare le persone con cui ci relazioniamo in queste quattro sfere: pubblica, sociale, personale e intima.
Abbiamo immaginato queste sfere concentriche con dei tornelli, che talvolta si aprono e permettono alle persone con cui ci rapportiamo di avvicinarsi, pian piano, alla nostra zona personale e, talvolta, anche intima. Per qualcuno, la zona intima rappresenta un po’ il nucleo di un atomo verso il quale, talvolta,glielettroni /gli altri con cui ci rapportiamo “saltano dentro”, magari in quelle situazioni in cui siamo più vulnerabili e bisognosi di aiuto, saltano cioè nella nostra zona  personale o intima  e riescono a “entrare nel nostro mondo”, creando un legame di fiducia.  E Dio? Che posto occupa nelle nostre relazioni? E qual è il suo stile relazionale?
Daniela

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