Dio non fa festa da solo,
chiama altri, senza riserve, come il seminatore che getta il seme su qualsiasi
terreno e attende fiducioso.
Il terzo incontro di AC di
quest’anno ci ha portato a riflettere sulle nostre relazioni: come sono le
nostre relazioni? Che modelli di relazioni “respiriamo”, assumiamo, pratichiamo?
La nostra riunione è
iniziata col “gioco del gomitolo” e del “se fosse”: ciascuno di noi entrain
relazione con l’altro a partire dalla sua identità: se fossimo un colore, se
fossimo un oggetto, cosa saremmo e perché?
A partire da quello che
siamo, infatti, ci “lanciamo” come il nostro gomitolo, ci “buttiamo” cioè
innanzitutto nello spazio pubblico, ovvero in “quella situazione impersonale in
cui sperimentiamo incontri passeggeri, casuali, con estranei”, partecipando
magari a qualche evento. Se per qualcuno la sfera pubblica costituisce una zona
di disagio, in cui è difficile relazionarsi, per altri rappresenta il primo passo
per uscire da se stessi e creare un’occasione di incontro, “imbattendosi” in
qualcuno.
Il gioco del gomitolo ci ha
permesso di creare un’immagine, quella della “ragnatela di relazioni” che ogni
giorno ciascuno di noi può intessere con l’altro, sia l’addetto di un ufficio
nella sfera pubblica, sia il barista dove quotidianamente facciamo la pausa
caffè o il collega di lavoro con cui condividiamo un’attività nella sfera
sociale, sia l’amico o il parente della zona personale, sia il compagno o la
compagna di vita della sfera intima.
Abbiamo, quindi, provato a
collocare le persone con cui ci relazioniamo in queste quattro sfere: pubblica,
sociale, personale e intima.
Abbiamo immaginato queste
sfere concentriche con dei tornelli, che talvolta si aprono e permettono alle
persone con cui ci rapportiamo di avvicinarsi, pian piano, alla nostra zona
personale e, talvolta, anche intima. Per qualcuno, la zona intima rappresenta
un po’ il nucleo di un atomo verso il quale, talvolta,glielettroni /gli altri con
cui ci rapportiamo “saltano dentro”, magari in quelle situazioni in cui siamo
più vulnerabili e bisognosi di aiuto, saltano cioè nella nostra zona personale o intima e riescono a “entrare nel nostro mondo”,
creando un legame di fiducia. E Dio? Che
posto occupa nelle nostre relazioni? E qual è il suo stile relazionale?
Daniela
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